Satyagraha: la forza della nonviolenza per costruire giustizia
SATYAGRAHA: Strategia di conduzione dei conflitti tesa a favorire la ricerca cooperativa della verità attraverso metodologie di lotta che incoraggino la comunicazione, la fiducia, il dialogo tra le parti coinvolte nel conflitto. (Giuliano Pontara, L’antibarbarie)
Satyagraha è una parola che nasce dalla volontà di Gandhi di dare alle sue lotte un nome preciso. Significa “lotta per la verità”. E lottare per la verità significa lottare per la giustizia, per l’uguaglianza dei diritti. Significa guardare in faccia le ingiustizie e porvi rimedio. Con coraggio e perseveranza, rinunciando alla sopraffazione dell’avversario e alla violenza. Ecco alcuni esempi di lotte nonviolente, nate e condotte al fine di affrontare forme di violenza diretta, strutturale e culturale in tutto il mondo.
Lotte per la decolonizzazione del mondo
Nel corso della seconda metà del Novecento, Africa e Asia tentarono di liberarsi dal colonialismo europeo, che per oltre 500 anni aveva assunto caratteri di vera e propria predazione di persone (lo schiavismo) e di materie prime. Come tutte le ingiustizie, anche questa non sempre e non ovunque è stata debellata definitivamente: a volte ritorna, sotto altre forme. Nelle Americhe e in Australia il colonialismo europeo aveva sterminato quasi totalmente le popolazioni indigene: a inizio Novecento non rimanevano che poche migliaia di nativi a rivendicare un’ormai impossibile indipendenza.
Lotte nonviolente contro le dittature e i regimi autoritari
Ribellarsi, manifestare contro un regime autoritario è molto più difficile che manifestare per i propri diritti in una società democratica. Sono quindi da onorare le migliaia di persone che hanno dato voce alla propria urgenza morale, superando la paura della repressione.
LOTTE PER I DIRITTI CIVILI
Nel Novecento l’umanità ha imparato a lottare contro secoli di oppressioni culturali, economiche e politiche. Il più delle volte lo ha fatto senza usare violenza. Dalla lotta per il diritto al voto delle donne, a quella per abolire le discriminazioni razziali, dalla lotta per il diritto al lavoro a quella per tutelare le scelte sessuali, è il secolo dove si concretizza un pensiero: gli esseri umani devono avere pari diritti e uguale rispetto del valore e della dignità di ognuno.
Suffragio Universale e diritti delle donne
Una delle battaglie più importanti è stata la conquista della parità dei diritti tra donne e uomini, condotta con il sacrificio personale delle suffragiste. Conquistato il diritto di voto, negli anni Sessanta e Settanta del Novecento una nuova ondata di manifestazioni e di proteste denunciava il perdurare dell’oppressione contro le donne.
Lotte operaie e per i diritti del lavoro
L’uomo chiama lavoro tutte le attività che gli consentono di avere una vita migliore, produrre cibo e oggetti che possono migliorare la sua vita. Con l’Ottocento si perde progressivamente l’accesso ai mezzi di produzione: si può quasi solo più vendere la propria “forza lavoro”. Lo sfruttamento continua, ancora oggi, e le battaglie per riconoscere il diritto al lavoro e il fatto che sia retribuito equamente, continuano anch’esse.
Le questioni razziali
Una delle lotte più lunghe e difficili che l’umanità ha combattuto e sta ancora combattendo: le differenze di razza, che si riducono spesso al solo colore della pelle. Ciò ha causato nel corso dei secoli milioni di schiavi e di sfruttati e migliaia di morti.
I diritti LGBT
Il 28 giugno 1969 in un bar gay di New York, lo Stonewall Inn, all’ennesimo tentativo della polizia di disperdere i clienti, questi si ribellarono. Manifestazioni sempre più partecipate, rivendicarono e ancora rivendicano il diritto alla libertà sessuale.
I diritti dei migranti
Le migrazioni hanno costellato l’intera storia dell’umanità. Causate da pressioni ambientali o sociali divenute insopportabili come la fame, le guerre o l’invasione di altri popoli, sono state la principale causa degli spostamenti umani. Generalmente riconosciuto come una risorsa per il Paese che lo accoglie, garantire o negare i diritti civili a chi viene etichettato come “straniero” è stata causa di continui conflitti che si rinnovano ancora oggi.
Lotte contro la mafia e per il diritto all’autosostentamento
E’ difficile lottare contro la mafia, un genere di criminalità organizzata e pervasiva. Chi ha lottato per non assoggettarsi a questo sistema omertoso, violento e sopraffattore lo ha spesso fatto individualmente. Ma non sono stati rari i casi di manifestazioni collettive, e di associazioni, come Libera, che nascono con lo scopo di educare i giovani a riconoscere e denunciare i comportamenti mafiosi.
I diritti dei malati e dei disabili fisici e mentali
I lebbrosi, i “pazzi” e a volte perfino i disabili fisici sono stati a lungo allontanati dalla società, fino spesso a privarli della libertà. Solo negli ultimi decenni del Novecento, grazie a persone come Follereau, Laing, Basaglia, i malati sono stati riconosciuti come persone da trattare come tutti gli altri esseri umani.